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Grappa giovane o grappa bianca: caratteristiche e curiosità
La grappa giovane, conosciuta anche come grappa bianca, è una tipologia di distillato molto interessante che si distingue dagli altri tipi di grappa italiana in commercio. L’articolazione e la classificazione della grappa, regolate dall’ANAG (Associazione Nazionale degli Assaggiatori di Grappa), si basano prevalentemente sulle caratteristiche sensoriali e di affinamento della grappa, e successivamente sulla denominazione geografica, il tipo di alambicco utilizzato, i vitigni e l’invecchiamento a cui viene sottoposta.
Caratteristiche della grappa giovane
La grappa si definisce giovane quando, al termine dei processi di distillazione e di riposo, viene riposta in recipienti in acciaio o vetro senza il passaggio in legno. L’assenza dell’affinamento in botti di legno, consente alla grappa bianca di portare con sé solo gli aromi del vitigno. Questa, totalmente incolore e trasparente, è caratterizzata da note fruttate e di vinaccia molto delicate, ed un gusto secco. La trasparenza totale del distillato la classifica anche come acquavite di vinaccia che, sin dal XII secolo, viene utilizzata dai monaci come miglior mezzo per facilitare la digestione.
Curiosità della grappa bianca o giovane
Le vinacce utilizzate per la produzione del distillato non sono tutte uguali, possono essere:
- vinacce fermentate dalla svinatura di vini rossi che fermentano insieme al mosto;
- vinacce semi-vergini;
- vinacce vergini ottenute dal vino bianco, separate subito dal mosto e fermentate prima di essere distillate.
Un’ulteriore distinzione è quella della grappa giovane derivante dalla distillazione di una sola vinaccia composta da un solo tipo di vitigno, e quella derivante da diverse vinacce appartenenti alla medesima zona di denominazione vitivinicola. Nel primo caso parliamo di “grappa monovitigno”, tipologia nata nel 1973, che punta a valorizzare uno specifico territorio e le caratteristiche di un solo ed unico tipo di uva. Nel secondo invece parliamo della “grappa monovigna”, che mira allidentificazione di un area geografica utilizzando le vinacce di una sola vigna.
Ingredienti grappa bianca e distillazione
La grappa bianca, a differenza di altri distillati di uva, non utilizza come ingrediente il succo d’uva, ma le sue bucce di scarto, quelle rimaste dopo che gli acini vengono spremuti per fare il vino.
Il procedimento che porta nelle case di tutto il mondo una grappa giovane parte, a seconda della tipologia di uva, dalla separazione delle vinacce dal mosto. Le vinacce del vino bianco vengono immediatamente separate dal mosto, mentre le vinacce del vino rosso fermentano insieme al mosto per poi essere separate.
Successivamente arriva la tappa della distillazione, che prevede il riscaldamento delle vinacce. Per consentire una migliore evaporazione delle sostanze possono essere utilizzate temperature differenti. Le vinacce vaporizzate risalgono nell’alambicco per poi freddarsi, e trasformarsi nuovamente in stato liquido. In questo stato il liquido viene lasciato riposare, per qualche tempo, in un contenitore di acciaio o vetro.
L’importanza dei mastri distillatori di grappa bianca
La degustazione di una grappa giovane o grappa bianca permette al palato di apprezzare, oltre le abilità del mastro distillatore, l’equilibrio e il pregio delle qualità aromatiche del vitigno d’origine.
I mastri distillatori, sulla base del prodotto che desiderano ottenere, selezionano tipi di uva e vinacce adatte. Tra le vinacce più pregiate si posizionano quelle di Teroldego, Marzemino e Merlot, perfettamente distillate nella tradizionale Grappa Marzadro. Leggi di più sulla nascita della distilleria Marzadro e sulla sua storia.
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